lunedì 16 gennaio 2017


Se lassu’ c’è davvero questo Mondo Migliore, Christian Secci, mancato prematuramente ai suoi cari, ai suoi amici, un posticino lo ha già trovato! Sabato pomeriggio, prima sull’ampio piazzale, poi all’interno della Chiesa della Parrocchia del Redentore di Acqui Terme, c’erano tutti, proprio tutti i suoi amici, e soprattutto i suoi amici della domenica, quelli che corrono con in mano quello strano pallone ovale. Quel pallone ovale che in ogni caso gli ha permesso di allacciare nuove piccole e grandi amicizie, e fargli trascorrere serenamente tanti bei momenti. (r.r)


Enrico Pizzorni e gli amici dell’Acqui Rugby vogliono ricordarlo con queste parole:

“Un giovanissimo operaio si arrampica su un’impalcatura, un Vigile del Fuoco lo vede e con due parole lo convince a provare: così  inizia la troppo breve storia d’amore tra Christian Secci ed il Rugby. Christian aveva poco piu’ di vent’anni ed il Vigile del Fuoco, TIZIANO MERONI,  era l’allenatore dell’Acqui di fine  di fine millenio, quello in divisa  rossoverde. Sul campo Christian  era uno di quelli che è meglio avere a fianco: tenace, veloce, generoso, grintoso ma correttissimo, orgoglioso della sua maglia e della sua squadra.

Purtroppo per i suoi compagni, la carriera sul campo duro’ troppo poco, a causa di un infortunio alla caviglia, Christian dovette lasciare il  campo come giocatore, per farvi ritorno, poco dopo, da arbitro; sempre seguendo i consigli del suo mentore Meroni, Christian guadagno’ rapidamente stima dei selezionatori, fino a giungere alla soglia della Serie A.  Le sue migliori qualità erano, oltre ad una meticolosa preparazione atletica e tecnica, un carattere deciso, ma mai adombrato da arie di superiorità; Christian era in sintonia con i giocatori ed aveva a cuore che le sue decisioni venissero comprese da tutti, aiutandosi in questo, con una mimica quasi comica ma molto efficace. Contrariamente a quanto avviene in altri sport,  nel Rugby gli arbitri mantengono saldi i legami con i club di origine, così è stato tra Christian e l’Acqui Rugby e gli altri club della provincia: spesso  partecipava agli allenamenti, spiegando le pieghe e le novità del regolamento e sudando e faticando accanto ad alcuni degli amici piu’ cari. Una malattia cattiva lo ha portato via ai suoi affetti piu’ cari nel fiore degli anni; è impossibile per noi anche solo immaginare il dolore, ma anche  noi  tutti “quelli del Rugby” vogliamo piangerlo e ricordarlo come lo abbiamo incontrato la prima volta: un ragazzo sorridente che corre dietro ad un sacco  pieno di vento.  















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